Il mio cane mi tira al guinzaglio: cosa devo fare per correggere il suo comportamento?
Il problema del cane che tira in passeggiata è sicuramente quello più diffuso: nonostante l’impegno del proprietario il cane continua a mettere in tensione il guinzaglio!
Ma perché questo succede? Non c’è un motivo solo: vediamo insieme quali possono essere le cause.
1. Un cane può tirare al guinzaglio semplicemente perché non conosce nessun altro modo per farlo! Potrebbe darsi che il proprietario non gli abbia spiegato in modo chiaro e costruttivo quale sia il modo corretto. Urli e strattonate non sono assolutamente le modalità raccomandate per insegnare al cane a passeggiare con noi, anzi è del tutto controproducente (e anche il fai da te difficilmente raggiunge i risultati sperati). Sono necessari coerenza nelle informazioni che trasmettiamo, chiarezza comunicativa (usare il corpo, non le parole) e costanza nella pratica (almeno una passeggiata al giorno se abbiamo il giardino, altrimenti 3 o 4).
2. Un altro motivo potrebbe essere l’inadeguatezza dello strumento utilizzato per la passeggiata: nei negozi ce ne sono diversi (collari, pettorine di diversi modelli, capezzine…) e la scelta non deve basarsi su criteri estetici ma funzionali e questo non è detto sia cosa semplice da intuire. Va sfatato il mito che sia necessario ricorrere all’uso del collare a strozzo, soprattutto con i cani di taglia grande!
3. Anche il luogo della camminata potrebbe non aiutare la situazione: traffico, altri cani al guinzaglio o dietro i cancelli, affollamento di persone: esattamente come noi umani abbiamo le nostre preferenze sul dove passeggiare, anche i nostri amici hanno le loro!
4. Lo stato emotivo del vostro cane non è quello adatto: un’eccitazione fuori controllo spesso trasforma i nostri cani in motori a 4 ruote! Ma anche l’insicurezza nell’ambiente, un carattere introverso e timoroso, un forte disagio e un momento stressante possono causare tensione nella condotta al guinzaglio. Insomma, un cane che tira al guinzaglio può voler dire “Andiamo là di corsa che c’è una cosa bellissima” ma anche “Andiamocene alla svelta da qua che ho paura e mi sento a disagio”.
Il primo passo per risolvere il problema è chiedersi “Perché tira al guinzaglio?”. Ogni cane è unico, sia nella sua emotività (il provare emozioni) che nelle sue motivazioni (correre, annusare, cacciare…) e seguire alla lettera il “Manuale del perfetto cane cittadino” risulta del tutto inefficace proprio perché solitamente offre consigli esclusivamente pratici, trascurando aspetti fondamentali più difficili quali le emozioni e il tipo di relazione che “scorre” nel guinzaglio tra il cane e il suo proprietario.
Certo, alcuni suggerimenti più concreti possono migliorare la nostra passeggiata: essere coerenti e costanti, sapere come comportarsi, come far capire al cane la nostra direzione e saper scegliere lo strumento adatto possono essere di grande aiuto.
Ma quello che può davvero fare la differenza è prendere consapevolezza che quello che abbiamo in mano, il guinzaglio, non è solo un pezzo di stoffa ma un contatto diretto con il nostro amico! Cosa viene trasmesso in quella fettuccia? Quali emozioni scorrono? Cosa diciamo al nostro cane quando lo teniamo in mano?
Abbiamo noi la responsabilità di insegnare al nostro amico qual è il modo corretto di andare al guinzaglio, rispettandone i tempi e le esigenze.
“Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione” (Daniel Pennac).
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