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Cosa si intende per Relazione uomo-cane?
Tantissimi professionisti del settore propongono attività e corsi per promuovere la relazione uomo-cane: ma abbiamo chiaro di cosa stiamo parlando?


Cos’è una relazione? Ognuno probabilmente ha un suo modo di riferirsi all’altro, perché questo è il significato etimologico del termine. Grosso modo, relazionarsi con qualcuno è una maniera per creare legami: nell’ambito canino quando parliamo di relazione, parliamo di rapporti sociali ovvero di quei legami affettivi e d’amicizia che tutti i proprietari di cani conoscono.


Si diventa per sempre responsabili di ciò che si è addomesticato (Saint Exupery)

Ma perché è così importante avere un approccio relazionale quando ci dedichiamo alle attività educative - ma anche sportive- con il nostro amico? E’ indubbio che qualunque proprietario ha una relazione con il proprio cane, ma di che tipo è? Cosa ne pensa il cane?



 

 
 
 
 

Quello che si cerca in una relazione amicale è la fiducia e la comprensione: il cane viene da sempre definito il migliore amico dell’uomo, ma l’uomo contraccambia i suoi sforzi? Cerca realmente di comprendere autenticamente un’altra specie? Il cane è così diverso da noi, i suoi sensi lo portano ad avere una visione del mondo diversa dalla nostra e la sua modalità comunicativa è così poco conosciuta! La cultura cinofila odierna è ancora ferma a “il mio cane è disubbidiente perché non si siede se richiesto” o peggio “non si siede perché si crede il dominante” e si ferma a banalità quali “il mio cane è felice perché scodinzola sempre”. Suvvia, non possiamo essere così ingenui da credere che tutte le persone che incontriamo sorridono perché sono felici! Ci sono i sorrisi di circostanza, i sorrisi beffardi, quelli falsi: perché mai il cane dovrebbe invece scodinzolare per un motivo solo?

 

 
 
 
 

La relazione vera, autentica con l’amico cane, si costruisce nell’umiltà di sapere che non sono loro a essere inferiori perché non ci capiscono (vi assicuro, loro fanno del loro meglio, sono dei geni in questo!) ma siamo noi così presi da noi stessi da non farci venire il dubbio che forse forse il cane ha un altro modo di comunicare! Noi, umani, così verbosi: stiamo perdendo la capacità di leggere la comunicazione non verbale. Il cane invece comunica senza l’uso di parole, attraverso gli sguardi, i movimenti, le posture, l’uso dello spazio a disposizione; comunica anche attraverso l’olfatto, ma quel mondo, noi, non lo possiamo neanche immaginare!

 

 
 
 
 

Conoscere il cane è come apprendere una nuova lingua: se andassi in Cina, in un chiosco, e chiedessi in italiano “Vorrei un panino alle verdure, per favore!” e invece mi proponessero uno stufato di carne, di chi sarebbe la colpa? Dei ristoratori cinesi che non mi hanno dato quel che volevo, oppure mia che ho preteso qualcosa senza trovare una modalità comunicativa efficace?

 

 
 
 
 

Lo stesso vale per il cane: vogliamo avere una reale relazione d’amicizia, reciproca e basata sulla fiducia? Ebbene, questa non può prescindere dalla conoscenza del suo vocabolario!

 

 
 
 
 

Si può imparare a capire il cane, a conoscere la sua comunicazione (esattamente come si può imparare il cinese!) e per riuscirci si possono seguire tracciati diversi: lavorare sulla propria empatia ovvero cercare di riconoscere lo stato d’animo dell’altro, riconoscere il cane come individuo dotato della sua personalità e dandogli la possibilità di esprimersi, allenarsi ad osservarlo senza interferire solo perché quello che fa non rientra nei canoni tradizionali del “bravo cane ben educato” (saltare addosso, tirare al guinzaglio, ringhiare,…). Ogni comportamento del cane segue una motivazione: che sia legata alla sua emotività (gioia, paura, diffidenza, prepotenza, …), alla razza o alle esperienze pregresse. Interpretare i suoi comportamenti riducendoli a fare i dispetti o chiede le coccole è banalizzare l’enorme gamma di sensazioni ed emozioni che il cane vuole trasmettere.

 

 
 
 
 

Esiste una figura professionale che può aiutarvi a capire meglio il vostro amico a 4 zampe: l’educatore cinofilo. Come in tutte le professioni (in questa in particolare giacchè non ha nessuna regolamentazione ministeriale) esistono diversi tipi di approcci e gli operatori non hanno tutti la stessa formazione e la stessa sensibilità. E’ ancora estremamente diffusa l’idea che chi lavora coi cani (educatori, istruttori, addestratori ma anche i veterinari) debba essere coinvolto solo quando il cane dà problemi, fornendo strategie addestrative per risolvere le complicazioni! “Il cane salta addosso? Ecco la soluzione per risolvere il problema!”. Un educatore cinofilo specializzato nella lettura degli stati emotivi del cane invece vi aiuterà a capire il perché il cane salta addosso, suggerendovi di capire quali emozioni stanno alla base di quel comportamento. Ci sono cani che saltano addosso per chiedere aiuto, per avere un sostegno: come potrebbe sentirsi se venisse sgridato o punito, proprio da colui che dovrebbe tutelarlo? Da colui che dovrebbe essere il suo Amico?

 

 
 
 
 

E’ la comprensione che sta alla base delle vere amicizie!

 

 
 
 
 

Abbiamo accanto a noi un’enorme ricchezza, un patrimonio inestimabile, che ci supporta da migliaia di anni! Da sempre, è a fianco a noi per suggerirci di allargare le nostre prospettive, regalandoci l’opportunità di diventare uomini migliori!


 
 
 

 
 

 

 
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